È difficile comprendere la decisione assunta ieri dal sindacato UGL.
A seguito di un incontro tenutosi in prefettura con il gestore del trasporto pubblico, ha confermato la volontà di proseguire con lo sciopero indetto per il 14 settembre, giornata che sappiamo tutti essere estremamente delicata perché segna l’atteso avvio del nuovo anno scolastico.
La riapertura delle scuole è la priorità del nostro Paese e per questo motivo in sede di riunione, a cui ho partecipato su invito del prefetto in rappresentanza del Comune di Rimini, avevo invitato i rappresentanti sindacali a tornare sui loro passi, facendo appello al senso di responsabilità che deve muovere tutti in una fase come questa che richiede la massima cooperazione da parte di tutti i soggetti, pubblici, privati, parti sociali. Pur davanti alle legittime rivendicazioni sindacali, è incomprensibile come non ci si renda conto delle difficoltà che stanno accompagnando la ripresa di questo primo anno scolastico ai tempi del Covid, pieno dunque di incertezze e obblighi per gli studenti e le famiglie.
Le alternative per manifestare con egual forza le proprie richieste senza rischiare di compromettere la ripresa dell’attività scolastica non mancavano. Si sarebbe potuto semplicemente posticipare ad un’altra data o almeno rivedere gli orari, così come proposto dalla Commissione di Garanzia. Eppure si è scelto di andare allo strappo. Sappiamo che lo sciopero è stato indetto da una sola sigla sindacale e che ci sono delle fasce di garanzia che coprono l’ingresso fino alle 9 della mattina e l’uscita dalle ore 13, ma è impossibile non rendersi conto che lunedì non sarà un primo giorno di scuola come tanti. Molti istituti superiori inizieranno con orari provvisori, diverse classi usciranno già a metà mattinata perché scontano la mancanza delle nomine di tutti docenti, senza dimenticare che alla luce delle disposizioni anti-Covid gli istituti si stanno organizzando anche attraverso orari sperimentali per diluire gli ingressi e le uscite dalle aule favorendo così il distanziamento.
Il Comune di Rimini e la Provincia hanno già chiesto all’Azienda di attivarsi per gestire al meglio da un punto di vista organizzativo la giornata di lunedì, facendo il possibile per garantire la regolarità dei servizi di trasporto pubblico locale anche negli orari non coperti dalle fasce di garanzia. La responsabilità dei tantissimi autisti che andranno regolarmente al lavoro aiuterà ad affrontare la situazione, così come l’aver predisposto servizi aggiuntivi per accompagnare la ripresa, come la possibilità di attivare corse con operatori privati o la presenza di steward ai nodi di interscambio. Resta però l’amarezza per non essere riusciti a far comprendere a chi ha proclamato lo sciopero il significato, anche simbolico, di un 14 settembre che vedrà la ripartenza di un settore, quello della scuola, su cui si costruisce il futuro del nostro Paese e che tutti dobbiamo concorrere a salvaguardare”.