Firmata l'ordinanza che vieta l’attività venatoria nelle aree lungo il percorso ciclo pedonale e storico naturalistico del fiume Marecchia a tutela della pubblica incolumità

E' in vigore dal 20/9/2020 l’ordinanza attraverso cui il Comune di Rimini introduce misure mirate a tutelare la pubblica incolumità nelle aree adiacenti al percorso ciclo-pedonale e storico-naturalistico del fiume Marecchia.
Data di pubblicazione

L’ordinanza è stata adottata per la prima volta nel 2018 e riproposta negli anni successivi, a seguito delle criticità di pubblica incolumità e pubblica sicurezza connesse all’attività venatoria segnalate da cittadini, associazioni e dalle Forze dell’ordine, con l’obiettivo di garantire la sicurezza di chi utilizza i percorsi naturalistici e ciclopedonali e di impedire il verificarsi di quegli incidenti già registrati in passato. L’ordinanza dispone il divieto dell'esercizio dell'attività̀ venatoria lungo il percorso Storico Naturalistico che si snoda a destra e sinistra del fiume Marecchia, per il tratto che interessa il territorio comunale compreso tra la SS 16 e il confine comunale. 

In particolare il divieto dell'esercizio venatorio, sia in forma vagante sia con appostamenti temporanei, fatti salvi gli appostamenti fissi regolarmente autorizzati dalla Regione, interessa una fascia di larghezza di cinquanta metri a destra e di cinquanta metri a sinistra del percorso Storico Naturalistico del Fiume; in tale fascia è inoltre obbligatorio tenere il fucile scarico e nelle zone adiacenti alla fascia di rispetto è inoltre vietato sparare in modo che la traiettoria di tiro attraversi il percorso stesso. È vietato altresì attraversare il percorso e/o camminare sullo stesso con fucile carico. Il provvedimento è valido fino alla conclusione della stagione venatoria 2020-2021.

Il controllo del rispetto del provvedimento è effettuato, ognuno per le proprie competenze, dall'Arma dei Carabinieri Nucleo Forestale, dagli agenti della Polizia Provinciale, dalle Guardie Volontarie delle Associazioni Venatorie e Ambientaliste. Oltre alle sanzioni previste dalla normativa vigente in materia di attività venatoria, il mancato rispetto delle disposizioni previste avrà anche conseguenze penali per la violazione dell’art. 650.

“Per il terzo anno consecutivo si introducono queste misure che non pregiudicano l’attività della caccia, ma consentono di trovare un equilibrio con le esigenze degli utenti del percorso ciclopedonale, sempre più utilizzato dai cicloturisti e dai cittadini, ancor più oggi che si sta riscoprendo la necessità di vivere a contatto con l’ambiente e la natura e praticare sport all’aria aperta – è il commento dell’Amministrazione Comunale – Un provvedimento introdotto in via sperimentale nel 2018 e riproposto lo scorso anno anche su invito della Prefettura, che concilia le esigenze di tutti e valorizza il nostro patrimonio naturalistico”.

 

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 16:34