"Libri da queste parti 2024", gli artisti Leonardo Pivi e Francesco Cavaliere presentano il libro Anubis vs Baboon. Archeo-fantasie di un mosaico romano nel XXI secolo

In dialogo con Massimo Pulini e Daniele Torcellini
venerdì 26 aprile, ore 17

Data di pubblicazione

Dall’immagine di antiche divinità della mitologia egiziana ai linguaggi multimediali del contemporaneo. La sperimentazione artistica tra passato, presente e futuro è protagonista della rassegna letteraria “Libri da queste parti” alla Biblioteca Gambalunga. Venerdì 26 aprile (sala della Cineteca, ore 17)

 

Tra i più affascinanti reperti archeologici conservati presso il Museo della Città di Rimini vi è il mosaico cosiddetto di Anubi, risalente al II-IV secolo. Raffigura una misteriosa creatura cinocefala, tra animali reali e fantastici, ed è diventato il fulcro attorno a cui si è sviluppata, nel 2019, la serie di lavori “Anubis vs Baboon”, realizzata dagli artisti Leonardo Pivi e Francesco Cavaliere, esposta a Milano e Ravenna e confluita nel volume Anubis vs Baboon. Archeo-fantasie di un mosaico romano nel XXI secolo pubblicato nel 2019 da Postmedia books.

Dal II Secolo d.C. a oggi, dall’immagine di antiche divinità della mitologia egiziana ai linguaggi multimediali del contemporaneo. “Anubis vs Baboon” è un’articolata, complessa e polisemica operazione gravitante intorno ad un concetto chiave: il rapporto tra passato, presente e futuro”. Così Daniele Torcellini nell’introduzione al testo, dove identifica “l’iconologia fantastica come strumento di riattivazione dell’arte del passato”. Una sperimentazione interessante, dunque, a testimoniare nuove forme di rielaborazione creativa e di narrazione del patrimonio artistico storico, capace di generare e rigenerare connessioni reciproche tra le opere, facilitando la produzione di nuovi significati e nuovi linguaggi.

Quella dell’antico mosaico di Anubi, ritrovato nel 1948 sotto al pavimento di un ristorante e conservato al Museo della Città di Rimini, è infatti una storia di spostamenti di senso. Gli studiosi si sono interrogati per molto tempo sull’identità della figura centrale, identificata come una sopravvivenza del dio Anubi spogliato dagli attributi iconografici e anche, eccezionalmente, come un babbuino. E un’ulteriore interpretazione l’hanno fornita Francesco Cavaliere e Leonardo Pivi, che dal 2018 collaborano alla creazione di racconti fantastici e favole contemporanee, che prendono la forma di installazioni di mosaici, sculture e oggetti, animate da azioni performative, in cui la parola e il suono conducono verso una esplorazione della nostra e della loro immaginazione. In questo volume si testimoniano gli esiti delle loro ricerche condivise e si ripercorrono le loro attività personali, esplorando un’ampia gamma di materiali, tecniche, linguaggi e temi, mettendo in evidenza affinità e divergenze tra i due e gli esiti di una collaborazione visionaria in cui presente e passato, reale e irreale, astratto e concreto si mescolano con grande libertà e forza espressiva.

Francesco Cavaliere è artista visivo, scrittore e musicista nato a Piombino nel 1980 e cresciuto a Volterra, vive e lavora tra Berlino e Torino. Il suo lavoro si sviluppa in un’attività poliedrica in cui scrittura, suono, voce, disegno e scultura si combinano con l’obiettivo di stimolare l’immaginazione ad intraprendere suggestivi viaggi mentali, attraversati da presenze effimere. Cavaliere scrive favole, racconti sonori e composizioni musicali spesso integrati con elementi installativi e scenografici. Nel suo lavoro, frequente è il riferimento al mosaico in termini metaforici, come aggregazione cellulare di elementi, fonte di ispirazione o paesaggio mentale; l’EP Tessera Alata, pubblicato da Gang of Ducks, o il recente libro Gancio Cielo – DNA Clepsydra, pubblicato da Nero, seguono questa traiettoria.

 

Leonardo Pivi è artista visivo nato a Cesena nel 1965, vive e lavora tra Riccione, Ravenna e Milano. Con opere realizzate utilizzando un’ampia varietà di linguaggi – come scultura, mosaico, pittura e disegno – e di materiali – come marmo, pietre dure, vetro, ceramica, legno, cemento e oggetti trovati – e un’attitudine post-moderna, Pivi dà corpo ad un immaginario tanto personale, intimo e fantastico, fatto di sogni e visioni interiori, quanto collettivo e filtrato dalla comunicazione mediatica e di massa. Nel suo lavoro, il mosaico è tecnica e linguaggio con cui enfatizzare o reinterpretare le stratificazioni simboliche e di significato delle immagini, in rapporto a temi sensibili della società contemporanea.

Ingresso libero

Sarà presente un punto vendita dei libri, con firmacopie al termine della presentazione.

Info: Biblioteca Gambalunga | tel. 0541.704488 | e-mail: gambalunghiana@comune.rimini.it

 

PROSSIMO APPUNTAMENTO

martedì 30 aprile, Sala della Cineteca, ore 17

Annio Maria Matteini

Nevio Matteini sammarinese nell'animo. Il carteggio conservato nel "Fondo Matteini" della Biblioteca di Stato della Repubblica di San Marino, Associazione Sammarinese Dante Alighieri, 2023

in dialogo con Giuseppe Chicchi

 

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Ultimo aggiornamento

24/04/2024, 14:06