Green pass: la dichiarazione dell’assessore alle attività economiche Jamil Sadegholvaad

“Il green pass sarà una garanzia per muoversi in sicurezza ovunque, in linea con quanto già sta accadendo in altri Paesi, vedi la Francia, dove i contagi hanno ripreso a correre in maniera ancora più veloce.

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Un lasciapassare che auspichiamo possa essere lo strumento che consentirà di convivere con il virus e le sue varianti, allontanando lo spettro di altri stop & go che potrebbero essere fatali per la nostra economia. Semaforo verde quindi per tutti, fatta eccezione per il settore dei locali da ballo, di fatto l’unico ad essere escluso dal decreto approvato ieri dal Consiglio dei ministri che introduce il certificato verde per accedere alle attività quali palestre, cinema, ristoranti al chiuso, eventi congressuali. Nonostante l’approvazione del protocollo da parte del Comitato tecnico scientifico per un’eventuale apertura dei locali da ballo al 50% con il green pass, il Governo ha deciso di proseguire con la linea della massima cautela, prorogando la chiusura per attività che sono ferme al palo da oltre un anno e mezzo. Una linea che personalmente non condivido, anche perché mi pare strida con il percorso di ripresa di un Paese che sta correndo per recuperare il tempo perso, ma che deve essere accompagnata da una politica di ristori seria e corposa. Il premier Draghi ha assicurato che arriveranno ristori grazie ad un fondo ad hoc: un annuncio che deve tradursi in un sostegno concreto, reale e veloce, per un settore che conta centinaia di imprese e migliaia di lavoratori in tutta Italia, un asse portante dell’economia turistica della nostra Riviera. È un settore spesso frettolosamente etichettato come ‘effimero’, percepito come superfluo, al centro di confronti che virano nella banalità: non si può non considerare che dietro al mondo dell’intrattenimento ci sono i sacrifici di imprenditori e delle loro famiglie. È dunque indispensabile e urgente che il governo se ne faccia carico. Considerando poi altre situazioni in cui il ballo viene permesso, senza alcuna precauzione.  

Così come è indispensabile pensare anche a forme di supporto e ristori per i pubblici esercizi e i ristoranti che possono contare principalmente su spazi al chiuso e che dunque vedranno ridotta la platea di clienti da accogliere, almeno fino a quando la copertura vaccinale non sarà in fase avanzata e quindi saranno una minoranza coloro che saranno sprovvisti di green pass. Stiamo parlando di attività già duramente colpite dalla pandemia e che potrebbero risentirne in termini di indotto, rallentando quel rilancio che abbiamo cominciato a intravedere in questi mesi.

La situazione di stallo delle discoteche e dei locali da ballo, così come le incertezze per i pubblici esercizi, rappresenta anche la spia, evidente, di un futuro prossimo ancora pieno di incognite. Condivido con forza l’appello, netto e senza retorica, lanciato dal presidente Draghi a non tentennare nella vaccinazione, l’unico reale strumento che possa garantirci una reale ripresa. Non possiamo però illuderci che, da qui ai prossimi mesi, quanto accaduto e sta accadendo da un anno e mezzo a questa parte sparirà d'incanto. Non siamo ancora al post Covid. E questo vale ancor più per città e territori come i nostri, che hanno nel turismo uno dei motori principali dell’economia, e che dunque si poggiano sulla possibilità di viaggiare, di muoversi, di creare relazioni. Ci attendono mesi delicati, durante i quali al fianco della gestione della ripresa della circolazione del virus è indispensabile che lo Stato lavori per mettere nelle condizioni la nostra economia di avere orizzonti di ampio respiro. È in questa fase di ripartenza che ci giochiamo il futuro. E il futuro davvero oggi parte dalla responsabilità di ognuno di noi: vacciniamoci”.  

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Ultimo aggiornamento

24/07/2023, 00:10