Controlli anti-Covid, l’uso scorretto della mascherina e le situazioni di assembramento nei luoghi pubblici al centro dell’attività della Polizia Locale.

Fermata una coppia di Macerata in gita e due umbri arrivati a Rimini per far visita agli amici.

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Riminesi rispettosi del coprifuoco, ma meno attenti all’uso delle mascherine. Il Covid ha forzatamente cambiato le abitudini dei cittadini, che a quasi un anno dal dilagare della pandemia anche nel nostro Paese hanno preso le misure con le buone pratiche e le nuove misure necessarie per la prevenzione della pandemia. Se agli inizi della scorsa primavera,  segnata dal lungo lockdown, i controlli della Polizia Locale in materia anti-Covid si sono concentrati in particolare sugli spostamenti delle persone, in questa seconda fase contraddistinta ancora da molte limitazioni seppur meno stringenti, al centro dell’attività di monitoraggio dei vigili sono quelle situazioni di potenziale rischio quali possibili assembramenti e soprattutto il corretto utilizzo delle mascherine. L’impegno delle donne e degli uomini del Corpo è infatti mirato soprattutto a quelle situazioni dove è possibile l’aggregazione e nei luoghi dove è necessario mantenere il distanziamento, quindi non solo in centro e nelle vie dello shopping o fuori dagli esercizi pubblici che effettuano per l’asporto, ma anche all’esterno delle scuole e sui mezzi pubblici. Un monitoraggio che ha portato a verificare come siano ancora molti coloro – di tutte le fasce di età- che non indossino correttamente la mascherina, il cui uso è sempre obbligatorio nei luoghi pubblici anche all’aperto, mentre c’è anche chi – fortunatamente pochi – viene trovato del tutto sprovvisto.   

Nei primi 25 giorni di questo 2021 sono state una quindicina le sanzioni elevate dalla polizia locale per il mancato rispetto delle normative anti-Covid, di cui una decina legate proprio al non corretto utilizzo della mascherina, mentre le restanti per spostamenti non autorizzati. I sanzionati in questo caso sono in particolare non residenti a Rimini, sorpresi in città senza motivo: è il caso di una coppia proveniente da Macerata, ‘tradita’ dalla targa dell’auto su cui viaggiavano, fermati sulla consolare di San Marino mentre erano diretti sul Titano per una scampagnata. Oppure altre due persone, rispettivamente di Foligno e di Narni, fermate in stazione a Rimini in procinto di andare a fare visita a degli amici. I riminesi sembrano ligi al ‘coprifuoco’: chi viene fermato durante i controlli su strada dopo le 22 nella stragrande maggioranza dei casi è provvisto di autocertificazione che ne motiva lo spostamento.   

L’attività della Polizia Locale sul versante dell’inosservanza alle disposizioni anti-Covid resta dunque intensa: da marzo scorso sono state oltre 1.680 le pattuglie impegnate nei controlli che hanno portato a oltre 47.000 verifiche su persone ed esercizi, all’acquisizione di quasi 14mila autocertificazioni, con un totale di 299 sanzioni e 121 denunce (dati al 31 dicembre 2020).  

 

“L’attività condotta dalla Polizia Locale, che ringrazio per il quotidiano impegno, ci conferma come in linea di massima la città continui a rispondere con grande senso di responsabilità a questa prolungata fase di limitazioni e restrizioni – sottolinea l’assessore alla Polizia Locale Jamil Sadegholvaad – La speranza è che con il progredire dei vaccini e con l’avvicinarsi della stagione più mite si possa arrivare ad un rallentamento dell’indice dei contagi e di conseguenza al venir meno di alcune restrizioni. Quello su cui però non si può transigere sono le due regole base che ormai da mesi andiamo a ripetere: distanziamento e mascherina. Sono due misure con cui necessariamente dovremo convivere ancora per un po’ di tempo, che richiedono un sacrificio sopportabile e che rappresentano la base per la tutela della salute del prossimo”. 

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 16:13