Domani alle ore 11,30 inaugurazione del progetto integrato salvacque nel territorio di Rimini. Intercettazione e cattura di plastiche, rifiuti galleggianti, detersivi ed idrocarburi a tutela dell’area fluviale e protetta del deviatore del Marecchia e dell’Invaso del Ponte di Tiberio, parco XXV Aprile

Data di pubblicazione

Giovedì 5 agosto, alle h. 11:30 si terrà l’evento inaugurale del progetto pilota di Petroltecnica presso il deviatore del Marecchia, sponda destra, a 100 metri dal ponte di transito Via Coletti, direzione monte, alla presenza dell’assessore all’Ambiente della Regione Emilia Romagna IRENE PRIOLO, della dott.ssa Cristina GOVONI della Regione, dell’assessore all’ambiente del Comune di Rimini, Anna MONTINI e dello staff del Pronto Intervento Ambientale di Petroltecnica.

 

Un progetto, molto importante, una sorta di chiusura del cerchio che mette insieme tutti progetti che in questi ultimi anni l’Amministrazione comunale ha portato avanti con la marineria e con le attività economiche in spiaggia sia per ridurre la presenza di rifiuti in mare, soprattutto di plastica, sia per favorire il riporto a terra dei rifiuti da parte dei pescatori.

 

Agire sui fiumi rappresenta l’elemento di congiunzione che fa parte di una complessiva strategia di riduzione dell’uso della plastica, finalizzata al contrasto dei rifiuti in mare che sensibilizza anche chi vive nell’entroterra o non frequenta le spiagge, nei confronti dell’uso degli oggetti di plastica, soprattutto monouso e del corretto conferimento di questi quando diventano rifiuto: sono i fiumi, infatti, i principali responsabili della gran parte dei rifiuti galleggianti presenti in mare, e che portano in ambiente marino, con le proprie correnti ingenti quantità di rifiuti. Statistiche ufficiali, a livello internazionale, stimano che circa l’80% dei rifiuti presenti in mare arriva dai fiumi e questo benché molto più evidente nei paesi in via di sviluppo, è un fenomeno che purtroppo caratterizza anche i fiumi dei paesi occidentali.

 

Per questo, l’amministrazione comunale di Rimini, con anche il supporto finanziario della Regione Emilia Romagna ha accolto e sostenuto con grande piacere il progetto sperimentale per l’installazione di barriere galleggianti proposto da Petroltecnica per la raccolta dei rifiuti in plastica sul fiume Marecchia.

 

Petroltecnica, è un’azienda della provincia di Rimini, che opera a livello nazionale da 50 anni al servizio dell’ambiente; essa conferma quindi il suo impegno nei confronti della tutela dell’habitat marino e fluviale attraverso questa iniziativa tesa a prevenire l’inquinamento del nostro mare che è vita, risorsa economica e ambientale per il territorio. Dopo la stagione dei brevetti No Man Entry finalizzati a minimizzare i rischi di vita e salute per gli operatori che lavorano in spazi confinati, oggi Petroltecnica è impegnata anche in Ricerca & Sviluppo sui temi di Ambiente e territorio.

 

Barriere “acchiappaplastica”, sempre a cura di Petroltecnica, sono state già installate con successo, su incarico della Regione Lazio, sui fiumi Tevere ed Aniene ed inaugurate a giugno del 2020 a Roma, alla presenza della massime autorità regionali.

Si tratta di un sistema di raccolta che sfrutta il moto della corrente per convogliare mediante gli elementi “barriera”, segregare e stivare all’interno di una sezione chiusa (“trappola”), i materiali plastici galleggianti dispersi nei corsi d’acqua. Il recupero delle plastiche viene effettuato manualmente in sicurezza dalla sponda del fiume, ed i rifiuti, confezionati in contenitori idonei ed etichettati, vengono conferiti negli impianti preposti.

 

Questa azione si colloca fra quelle previste dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito della strategia regionale per la riduzione dell’incidenza delle plastiche sull’ambiente denominata “#Plastic-freER” a cui partecipano,  attraverso una Cabina di regia di supporto alla Giunta regionale, esponenti di tutta la società regionale. In particolare l’intercettazione dei rifiuti plastici nei fiumi e mari è prevista nell’ambito delle 15 azioni della strategia ed è anche per questo che questo progetto vede il sostegno della Regione.

 

Il progetto delle barriere si affianca ad un secondo progetto, che quindi lo integra a formare una sorta di progetto integrato salvacque nel territorio riminese e che è costituito da una seconda tipologia di piccole barriere galleggianti che catturano rifiuti galleggianti di piccole dimensioni (come, ad esempio, i mozziconi di sigaretta) e idrocarburi eventualmente presenti negli specchi acquei più chiusi e soprattutto negli ambiti portuali. 

 

Si tratta del sistema I CATSORB, “io catturo ed assorbo”, sistema brevettato a livello internazionale. Grazie al patrocinio del Comune di Rimini, viene installato per la prima volta in Italia e nel mondo nell’invaso del Ponte di Tiberio, adiacente alla passerella pedonale galleggiante, con il fine precipuo di tutelare la preziosa area a vocazione naturalistica, storica e culturale, nel canale che collega il Parco XXV Aprile al porto canale stesso. I CATSORB blocca e contiene autonomamente i rifiuti galleggianti, le microplastiche, gli idrocarburi provenienti dal porto canale e dalle barche e anche tracce di detersivi eventualmente presenti.

 

Comune di Rimini e Regione Emilia Romagna, insieme, hanno fortemente voluto e supportato questo progetto integrato con la consapevolezza che la rete idrografica è uno dei vettori principali delle plastiche provenienti dall’entroterra. Attraverso i torrenti ed i fiumi, queste arrivano al mare dove, con una complessa ma inesorabile degradazione, si trasformano nei noti sottoprodotti mini e microplastiche hanno effetti gravissimi sulle matrici ambientali del mare e sugli alimenti che provengono dal mare e dagli oceani.

 

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Ultimo aggiornamento

05/08/2023, 00:10