Domani sera il debutto di Aroldo: con l’opera di Verdi si apre la nuova stagione del Teatro Galli

Dopo la prova generale andata in scena ieri sera, tutto è pronto per Aroldo, il melodramma di Giuseppe Verdi, che debutterà venerdì 27 e domenica 29 agosto alle ore 21 al Teatro Galli.

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Si tratta di un grande ritorno dopo 164 anni dal debutto dell'opera avvenuto il 16 agosto del 1857 alla presenza dello stesso maestro.  

Un appuntamento atteso con un’opera la cui genesi intreccia le vicende di Rimini e del suo teatro, che diventerà un’occasione di festa per la città grazie alla proiezione dell’opera sul maxischermo curata da Sergio Metalli in piazza Cavour. L’accesso al ‘foyer a cielo aperto’ allestito in piazza sarà possibile, per chi è in possesso della prenotazione, a partire dalle 18. Sarà possibile seguire l’opera in diretta anche on line grazie alla piattaforma Opera Streaming, il primo portale regionale di opera lirica in Italia, collegandosi al sito operastreaming.com dove disponibile per i prossimi sei mesi.   

 

Aroldo - produzione che vede il Teatro Galli “capofila” per un allestimento realizzato in collaborazione con Teatro Alighieri di Ravenna, Teatro Comunale Luciano Pavarotti di Modena, Teatro Municipale di Piacenza – apre la nuova stagione musicale e teatrale riminese e rappresenta il primo appuntamento lirico del cartellone dedicato alla lirica, che proseguirà con Lucia di Lammermoor (5 e 7 novembre), il melodramma scritto da Salvadore Cammarano per la musica di Gaetano Donizetti. In programma anche un doppio omaggio musicale a Federico Fellini. Il viaggio di Mastorna, (23 ottobre) nuova opera del compositore Matteo d’Amico diretta da Walter Malosti e Nine (30 ottobre), musical co-prodotto da Teatro Galli, BSMT Productions, Fondazione I Teatri, Fondazione Teatro Comunale di Ferrara.  

 

L’Aroldo e il teatro 

Verdi, che soggiornò per più di un mese a Rimini accompagnato da Giuseppina Strepponi, da Francesco Maria Piave e dal direttore Angelo Mariani, decise che Aroldo, rifacimento del precedente Stiffelio proibito dalla censura, dovesse inaugurare il teatro, allora denominato Teatro Nuovo. Dopo questo lungo lasso di tempo, segnato anche dal bombardamento del 1943 che distrusse il magnifico edificio progettato dall'architetto Luigi Poletti, la nuova versione di Aroldo vuole celebrare quell’importante debutto e l’importante ricostruzione del teatro avvenuta nell'ottobre del 2018.  

La storia del teatro di Rimini si intreccia così con Aroldo dando vita ad una nuova versione firmata da Emilio Sala e Edoardo Sanchi e con un’ambientazione storica fissata fra il maggio del 1936 e il dicembre del 1943. “Lo spettacolo sposta la storia al tempo della guerra d’Etiopia e della proclamazione dell’Impero e arriva alla seconda guerra mondiale - spiega Emilio Sala - Tutto parte dal ritorno di Aroldo come reduce di un’esperienza traumatica e arriva all’impressionante bufera del IV atto, con il coro che narra di un naufragio: lo abbiamo fatto diventare il bombardamento che rase al suolo la città di Rimini. Lo spettacolo si conclude con il crollo del Teatro Galli. Nelle rovine di quel mondo arrivano l’ex podestà e sua figlia Mina”. Inseriti in questo nuovo contesto spazio temporale, i personaggi acquisiscono un volto nuovo pur rimanendo strettamente correlati alla partitura dell’opera: Aroldo è un reduce dalla guerra coloniale d’Africa, affranto dalle atrocità vissute; Mina è una donna travolta dai sensi di colpa per l’adulterio commesso. E sarà proprio lei, grazie all’autenticità e alla determinazione del suo agire, ad innestare il perdono che coinvolgerà gli altri protagonisti maschili, in una sorta di catarsi finale. “Un altro elemento centrale della nostra drammaturgia - continua Emilio Sala - è il sipario storico, semidistrutto dal bombardamento e che, conservato dal custode del teatro, ha sempre costituito un elemento di spinta per la ricostruzione del teatro. Durante l’introduzione musicale sul boccascena completamente vuoto viene issata una riproduzione di questo sipario dipinta da quel grande pittore di scena che è Rinaldo Rinaldi. Lì appare un conferenziere, Ivano Marescotti, che ricorda quanto avvenuto”. 

La storia recente dell’edificio e dei riminesi diventa così parte integrante di una trama che si ricompone coerentemente con l’originaria partitura musicale. 

 

Il cast 

L'Orchestra Giovanile Luigi Cherubini è diretta da Manlio Benzi, il Coro del Teatro Municipale di Piacenza è diretto da Corrado Casati. Aroldo sarà interpretato dal tenore Antonio Corianò, Mina dal soprano Lidia Fridman, Egberto il baritono Michele Govi, Briano il basso Adriano Gramigni, Godvino il tenore Cristiano Olivieri. Al nuovo allestimento partecipano Isa Traversi (movimenti scenici), Giulia Bruschi (scene), Elisa Serpilli e Raffaella Giraldi (costumi), Nevio Cavina (luci), Matteo Castiglioni, (montaggio video e proiezioni) e Maria Grazia Cervetti e Rinaldo Rinaldi per il rifacimento pittorico del sipario storico realizzato da Francesco Coghetti.

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Ultimo aggiornamento

27/08/2023, 00:10